Rientro a scuola 2025:

sicurezza e formazione, la lezione che serve a tutti.

– del team Safety

 

 

Il ritorno in classe segna ogni anno l’inizio di nuove sfide e opportunità. Ma il 2025, con temperature record, infrastrutture scolastiche fragili e crescenti emergenze sociali, ci ricorda che la sicurezza non è un capitolo secondario del percorso educativo.
Non si tratta solo di insegnare materie, ma di preparare studenti e docenti ad affrontare i rischi reali della vita: primo soccorso, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, protezione dei dati personali. Competenze che non dovrebbero essere relegate a un corso sporadico, ma integrate nel DNA della scuola.

 

 

 1.SCUOLA E FORMAZIONE

 

La scuola non è solo un luogo di istruzione, ma anche un ambiente di lavoro (per docenti e personale) e di vita comunitaria (per gli studenti).
Ogni giorno si incrociano centinaia, a volte migliaia di persone, in spazi che possono trasformarsi in scenari di emergenza: incendi, malori, incidenti in laboratorio o in palestra, persino attacchi informatici che minacciano la privacy dei dati.
Formare chi vive la scuola significa rendere consapevole un’intera comunità di rischi e soluzioni.

 

 

2.PERCHE’ DOCENTI E STUDENTI DEVONO CONOSCERE IL PRIMO SOCCORSO

 

I casi di malori durante le ore scolastiche – soprattutto nei mesi più caldi – sono sempre più frequenti. A volte bastano pochi minuti di ritardo per trasformare un malore in una tragedia.
Eppure, non tutte le scuole hanno personale formato e aggiornato. Il D.Lgs. 81/08 obbliga le scuole – come qualsiasi altro luogo di lavoro – ad avere personale formato per la gestione delle emergenze e del primo soccorso, ma spesso si tratta di poche figure per centinaia di studenti perchè molti istituti si affidano a pochi addetti “ufficiali”, lasciando scoperti turni e classi.

Eppure, in diversi Paesi europei, il primo soccorso è già parte integrante del percorso educativo degli studenti: corsi base di rianimazione cardio-polmonare (RCP), uso del defibrillatore (DAE), e simulazioni pratiche.
Insegnare queste competenze significa formare cittadini consapevoli, pronti ad agire in caso di necessità.

Un passo avanti sarebbe:

  • formare tutti i docenti, non solo alcuni designati;
  • inserire per gli studenti delle superiori moduli pratici di rianimazione cardio-polmonare (RCP) e uso del defibrillatore (DAE);
  • rendere la formazione continuativa e pratica, non solo teorica.

 

 

 

Un esempio di lezione sul primo soccorso.
Lezione di primo soccorso a scuola: un istruttore mostra agli studenti le manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP), competenze fondamentali che possono salvare vite.

 

 

3.ANTINCENDIO: LA PREVENZIONE CHE SALVA

 

Ogni scuola ha un piano di evacuazione, ma quanti studenti e docenti lo conoscono davvero? E quante volte le prove antincendio diventano una formalità svogliata?

Le cronache di incendi scolastici (anche piccoli, come cortocircuiti o principi di incendio nei laboratori) ci dicono che:

  • non basta “sapere la teoria”;
  • occorre allenarsi a reagire con prove realistiche;
  • i docenti devono essere formati non solo sul piano di evacuazione, ma anche sulle modalità di prevenzione (gestione dei materiali infiammabili, manutenzione dei dispositivi).

 

Parte pratica di un corso di formazione per addetti antincendio: esercitazioni sul campo per imparare a gestire le emergenze in sicurezza
Parte pratica di un corso di formazione per addetti antincendio: esercitazioni sul campo per imparare a gestire le emergenze in sicurezza

 

 

4. SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PALESTRA PER IL FUTURO

 

Gli studenti di oggi saranno i lavoratori di domani. E molti – con i progetti PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) – entrano già in contesti aziendali durante il percorso scolastico.
La cronaca, purtroppo, ci ricorda tragedie come quella di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni morto in fabbrica nel 2022 durante uno stage.
Questo rende ancora più urgente:

  • introdurre corsi base di sicurezza sul lavoro già in ambito scolastico;
  • spiegare a ragazzi e famiglie quali sono i loro diritti e doveri;
  • insegnare a riconoscere i rischi e dire “no” a situazioni pericolose.

 

 

5.PRIVACY E DATI PERSONALI: LA NUOVA FRONTIERA EDUCATIVA

 

Non solo rischi fisici: la scuola è anche il luogo dove ogni giorno vengono raccolti, trattati e condivisi dati sensibili (pagelle elettroniche, piattaforme digitali, immagini e registrazioni).
La cultura della privacy, troppo spesso ignorata, dovrebbe diventare parte integrante della formazione:

  • per i docenti, nella gestione corretta dei dati degli studenti;
  • per gli studenti, nell’uso consapevole dei social e delle piattaforme didattiche.

Un ragazzo che impara fin da giovane a proteggere i propri dati sarà un adulto più consapevole e meno vulnerabile agli abusi.

 

 

6.CASI DI CRONACA

 

  • Milano, giugno 2024: una studentessa di 15 anni ha accusato un grave malore durante un compito in classe a causa del caldo. Il 118 è intervenuto dopo oltre 20 minuti; i docenti, non formati al primo soccorso, hanno potuto fare poco nell’attesa.
  • Nocera Inferiore, aprile 2025: un giovane di 17 anni, impiegato in un laboratorio del legno senza contratto, è morto schiacciato da una macchina al suo primo giorno di lavoro. Un caso fuori dal contesto scolastico, ma che interroga sulla necessità di formare i ragazzi al rischio e all’autoprotezione, prima ancora dell’ingresso nel mondo del lavoro.
  • Roma, settembre 2023: durante la ricreazione, un ragazzo è stato colpito da un arresto cardiaco. Solo la presenza di un defibrillatore e l’intervento tempestivo di un docente formato hanno evitato il peggio.
  • Udine, gennaio 2022: muore Lorenzo Parelli durante lo stage in azienda, simbolo di un PCTO che senza formazione rischia di diventare pericoloso.
  • Caso cronaca digitale (2025): in alcune scuole italiane dati sensibili degli studenti (pagelle, certificati medici) sono stati pubblicati online a causa di un attacco hacker ai sistemi informatici regionali.

Ognuno di questi episodi ci dice una cosa: formazione e prevenzione avrebbero potuto cambiare il finale.

 

 

Il ritorno a scuola non dovrebbe essere solo il momento delle nuove agende e dei libri appena stampati, e ci mette davanti a una verità scomoda: la sicurezza in aula non è garantita da mura o registri, ma dalle competenze delle persone.
Formare docenti e studenti significa trasformare le scuole in luoghi più sicuri, più resilienti e più civili.
Perché la lezione più importante che possiamo insegnare non è su un libro, ma nel saper salvare e preservare al meglio una vita.

 

 

 

 

 

Fonti e riferimenti

D.Lgs. 81/2008 – Testo unico sulla sicurezza sul lavoro.

Regolamento UE 2016/679 (GDPR) – Normativa europea sulla protezione dei dati personali.

INAIL – Dati sugli infortuni scolastici 2024.

ANIEF – Dichiarazioni sul rinvio dell’inizio delle scuole a causa del caldo, agosto 2025.

Il Fatto Quotidiano, Orizzonte Scuola – articoli su scuole non climatizzate e dibattito sull’inizio a ottobre (agosto 2025).

Morocco World News, aprile 2025 – morte di un 17enne in fabbrica in Campania.

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro, Report infortuni mortali 2025.

Caso Lorenzo Parelli – cronaca nazionale, gennaio 2022.

In questo articolo abbiamo parlato di

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Sicurezza sul lavoro

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