-del team Safety
Lunedì 8 settembre 2025 resterà impresso come uno dei giorni più tragici per la sicurezza sul lavoro. In sole ventiquattro ore, quattro operai hanno perso la vita in incidenti avvenuti a Torino, Catania, Monza e Roma.
A Torino, Yosif Gamal, 69 anni, è caduto dal cestello di una gru mentre montava cartelloni pubblicitari. In Sicilia, un altro lavoratore è precipitato da un’impalcatura. A Monza e a Roma, due operai sono rimasti schiacciati da macchinari in fase di utilizzo.
Storie diverse, unite dallo stesso filo nero: mancanza di sicurezza, fretta che porta a trascurare procedure, protezioni assenti o non correttamente usate.
Nei primi sette mesi del 2025 l’INAIL ha registrato 607 vittime, con un aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Crescono anche gli incidenti in itinere (casa-lavoro): 168 decessi, +24%. Numeri che dimostrano come la sicurezza resti una ferita aperta.
1.LA NORMATIVA ATTUALE
Il riferimento principale resta il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008).
Ha introdotto obblighi per i datori di lavoro: redazione del DVR, formazione dei dipendenti, fornitura di DPI e procedure di emergenza. Ha stabilito ruoli chiari per datore, dirigenti, preposti e RSPP, affidando ad ASL e ispettorati compiti di vigilanza.
Un impianto normativo robusto, almeno sulla carta. L’esperienza però mostra che non basta: formazione spesso solo formale, controlli saltuari, microimprese e subappalti fuori dal radar. La cultura della sicurezza rimane percepita come peso burocratico più che come valore.
2.PERCHE’ NASCE IL NUOVO DECRETO LEGGE
Le tragedie di settembre hanno accelerato un percorso già avviato. La ministra del Lavoro Marina Calderone ha annunciato l’arrivo del nuovo decreto sicurezza sul lavoro 2025, previsto entro fine mese.
Obiettivi principali:
- frenare l’aumento delle morti bianche,
- rafforzare i controlli,
- diffondere una cultura della prevenzione che vada oltre il mero adempimento.

3.COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO (QUELLO CHE SI SA FINORA)
Le prime informazioni disponibili (ANSA, Teleborsa, INAIL) delineano queste misure:
Area | Misure previste |
Prevenzione & Formazione | Rafforzare la formazione dei lavoratori, migliorare la prevenzione tramite corsi più efficaci e mirati e garantire che la formazione segua un percorso verificabile. Possibile introduzione di badge elettronici che identificano il percorso formativo del lavoratore. |
Controlli più efficaci | Potenziamento degli ispettorati, uso di strumenti digitali come la piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), e il Fascicolo sociale/lavorativo del cittadino per tracciare informazioni sulla preparazione/formazione in tema di sicurezza. |
Sensibilizzazione & Cultura | Campagne pubbliche, percorsi nelle scuole, per inculcare fin da giovani una cultura della sicurezza. Il decreto punta a far diventare la sicurezza non solo obbligo, ma valore condiviso. |
Normativa integrativa | Integrare temi come violenza e molestie nel contesto della sicurezza sul lavoro. Maggiore definizione delle responsabilità, anche nel caso di imprese in appalto o subappalto. Sinergia più forte tra enti (ministero, ispezione del lavoro, organismi regionali). |
Il decreto dovrebbe inoltre intervenire sul fronte delle tutele per le famiglie. In caso di morte sul lavoro, le rendite saranno estese anche ai conviventi, con un’indennità pari al 50% dello stipendio, garantita fino a nuovo matrimonio. Una misura che riconosce il diritto a un sostegno economico stabile anche per chi, pur non essendo coniuge, condivideva la vita e il futuro con la vittima.
Infine, si punterà molto sulla sensibilizzazione culturale. Campagne pubbliche, percorsi nelle scuole (al riguardo invitiamo a leggere il nostro articolo del 29 Agosto “Rientro a scuola 2025: sicurezza e formazione, la lezione che serve a tutti”), iniziative territoriali dovranno rendere la sicurezza un valore diffuso e condiviso, non solo un obbligo normativo. Il decreto non esclude nemmeno di ampliare la definizione di sicurezza includendo nuovi rischi, come quelli legati a violenze e molestie sul lavoro, che finora sono rimasti in secondo piano.
4.I POSSIBILI EFFETTI
Se queste misure verranno applicate con serietà, gli effetti potranno essere significativi. La speranza è che la combinazione di formazione pratica, controlli digitali e maggiori tutele porti a una riduzione degli infortuni più gravi e mortali, soprattutto quelli dovuti a cadute dall’alto e all’uso improprio di macchinari. Una maggiore tracciabilità della formazione renderà più difficile aggirare gli obblighi, mentre le aziende saranno spinte ad assumersi responsabilità più chiare, anche nei subappalti.
Ma non basta scrivere nuove regole: serviranno risorse per gli ispettorati, chiarezza nelle procedure ed evitare il rischio di aggiungere solo nuova burocrazia. La sfida più grande resta quella culturale: far capire a imprese e lavoratori che la sicurezza non è un costo, ma un investimento.
Il nuovo decreto-legge rappresenta un’occasione importante per colmare le lacune del sistema e dare un segnale di svolta. Ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità di tradurre gli annunci in azioni concrete. Perché dietro ogni statistica, dietro ogni percentuale, c’è una vita spezzata e una famiglia che non tornerà più la stessa.
Fonti e riferimenti
ANSA – “Sicurezza sul lavoro: in arrivo nuove norme con un decreto legge” (9 settembre 2025)
ANSA – “Strage sul lavoro: quattro operai morti in un giorno” (8 settembre 2025)
Teleborsa/ANSA – “Sicurezza sul lavoro, in arrivo a fine settembre il decreto legge” (9 settembre 2025)
Il Manifesto – “Strage continua sul lavoro: quattro morti e tre feriti gravi” (9 settembre 2025)
INAIL – Dati preliminari gennaio–luglio 2025